compro Argento

Come Valutiamo il tuo Argento

Acquistiamo Argenteria italiana, Argenti antichi, Argenti moderni ed Argenti firmati

L’argento da noi acquistato è generalmente sotto forma di grandi oggetti come vasi, vassoi, posate, piatti, bicchieri, centrotavola, candelabri, soprammobili, calici o trofei, sia moderni che antichi.

La valutazione dei beni in argento che compriamo si basa su:

Gli oggetti in argento moderni sono stati prodotti in serie e a macchina per soddisfare la grande richiesta durante il boom economico tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80. In Italia in quegli anni si verificò un aumento di produzione in ogni settore tra cui la fabbricazione di oggetti in argento, in buona parte esportati.

Gli oggetti in argento sono valutati a peso. Il loro valore è costituito dall’argento e non dalla lavorazione. Non hanno un valore storico, non hanno un valore artigianale, non c’è un vero design, non hanno una lavorazione eccelsa.

Gli oggetti firmati, come quelli di Buccellati, Genazzi, Tiffany, Fabergè, Georg Jensen, ecc, vengono valutati in maniera diversa in quanto le lavorazioni nella maggioranza dei casi sono veramente di qualità. A volte si tratta di vere e proprie opere d’arte.

Gli oggetti in argento pregiati più ricercati sono di grandi dimensioni. Una fontana di grandi dimensioni riprodotta in argento e copiata da un monumento di Firenze o Roma è molto interessante. Queste opere d’arte sono state create principalmente nei primi anni del ‘900 da maestri argentieri che erano fieri del loro lavoro e mostravano le loro abilità nella modellazione dell’argento. Gli apprendisti lavoravano a fianco dei maestri per mantenere viva la tradizione e la conoscenza del modellamento dell’argento.

Oggetti antecedenti al 1900 devono essere analizzati uno per uno. Molti manufatti d’argento come: caffettiere, bicchieri, tankar, centrotavola, calamai, ecc… spesso non vengono apprezzati per la loro qualità di lavorazione dal pubblico di oggi.Gli argenti antichi attualmente non sono “di moda” “personalmente non seguo la moda ma mi baso sulla qualità della lavorazione. Se un oggetto antico è sufficientemente grande (un centrotavola più che un vassoio), e ha caratteristiche estetiche e di lavorazione eccellenti noi lo prendiamo in considerazione come oggetto e non solo come argento”.

Come riconoscere il tuo argento


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La punzonatura

Il titolo dell’argento è principalmente 800/1000, cioè 800 parti d’argento su 1000, oppure 925/1000.

Una punzonatura completa apparirà in questo modo: titolo + stella (nel caso italiano) + il punzone del fabbricante + sigla di residenza.Il titolo è racchiuso all’interno di un cerchio (800 o 925), la stella indica la fabbricazione italiana, il punzone del fabbricante in cifre che corrisponde al laboratorio ed è assegnato dall’ufficio metrico, cioè l’ufficio che rilascia la licenza di produzione all’argentiere, la sigla di residenza indica la provincia di residenza del laboratorio.

Negli argenti sono i punzoni che rendono comprensibili i passaggi storici, il periodo di produzione, chi li ha prodotti, dove sono stati prodotti e di conseguenza, avremo un valore.

In questo esempio è possibile leggere: titolo 800 con presenza della stella, punzone n°1 e la sigla di residenza AL che rappresenta il marchio di uno dei più famosi argentieri italiani ed è il primo laboratorio argentiere di Alessandria.

Gli argenti italiani tra il 1928 e il 1944 sono punzonati con il fascetto littorio, ripreso dalla simbologia romanica, simbolo poi usato nel periodo fascista, differisce da quello della Repubblica Italiana composto da una stella, il numero del laboratorio e la provincia di produzione.

Se trovate il numero 800 senza che sia cerchiato la produzione dell’oggetto risale ad un periodo antecedente il 1930.

Per quanto riguarda gli argenti del 1800, la punzonatura e la fattura degli stessi è tutt’altra storia: ogni città ha un diverso punzone.

In questo caso la valutazione è data dal periodo (1880, 1850, 1800, 1700, 1600, ecc) e dalla tipologia di ogni singolo oggetto. Un Tankar (boccale da birra), un cestino, una zuppiera, una caffettiera… ogni oggetto ha un valore specifico.

Gli argenti inglesi hanno 4 o 5 punzonature dalle quali si risale all’anno di fabbricazione, alla città e spesso all’argentiere.

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Il valore di alcune opere in argento è spesso sottostimato, poiché supera di gran lunga il valore intrinseco dell’argento stesso. Ad esempio, i fratelli Luigi e Eros Genazzi, argentieri italiani attivi tra il 1930 e il 1960, realizzavano lavorazioni raffinate su oggetti comuni. Ad esempio, producevano brocche d’acqua in argento battuto, alte circa 20 cm, che raffiguravano la condensa dell’acqua in argento sulla superficie esterna. Questi oggetti hanno un valore significativo oltre al valore dell’argento in sé. Tuttavia, sono pochi gli argentieri che hanno continuato a produrre tali oggetti estetici che richiedevano un lungo tempo di lavorazione, poiché l’artigianato stava lentamente scomparendo e la produzione industriale stava prendendo il sopravvento. “Gli argenti di lavorazione pregiata sono pochi. Sulla base della mia esperienza, su 200 kg di argento da noi acquistati solamente 10 kg hanno una lavorazione pregiata e perciò acquistati come oggetti e non solo a peso.”

A mio parere il boom della vendita da parte di privati di gioielli, diamanti, oro e preziosi in genere è diventato normale nel nostro paese, a causa di una diminuzione della produzione e del cambio dei valori degli stessi. Il prezzo dell’oro e dei diamanti è gran lunga aumentato negli ultimi 10 anni, soprattutto dopo la truffa euro. L’oro è passato da un valore di 20.000 Lire al grammo (10€) ad un valore di oltre 30€ al grammo (60.000 lire). Ad Agosto 2012 raggiunse il valore massimo di quasi 45 euro al grammo. Il valore dell’oro puro nel gennaio del 2004 era di 10,36 € al grammo, nel settembre del 2015 l’oro puro è salito fino a 32€ al grammo.

Negli ultimi 10 anni, i valori di tutti i beni preziosi sono notevolmente aumentati. La vendita di oro, diamanti e oggetti di valore in generale è diventata un metodo popolare per ottenere liquidità rapida per coloro che possiedono tali oggetti. Questa pratica, sebbene l’oro, i diamanti e i gioielli siano stati da sempre considerati riserve di valore, non era così diffusa in passato.

firma Aik Giordano